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PAPER TOYS per il MAUTO - Museo Nazionale dell'Automobile di Torino
Progettazione di 3 paper toys di vetture storiche con diversi livelli di difficoltà
1. FIAT Turbina
Le particolarità di questa vettura - un prototipo del 1945 - sono sicuramente la sua indiscussa bellezza, la sua potenza data da un motore a turbina a reazione da circa 300 CV posto dietro i sedili dei piloti (che la rendeva quasi inguidabile a causa dei problemi di surriscaldamento e per il rumore infernale) e la sua aerodinamicità, il cui indice CX pari allo 0.14 è rimasto imbattuto fino agli anni '80!
Il suo cruscotto aveva 14 indicatori presi in prestito ad un aeroplano.
Malgrado questi inconvenienti tecnici, Dante Giacosa ci regaló un capolavoro su ruote che fece vedere il futuro a tutti gli appassionati dell' epoca.
Questo modellino è destinato ai bambini più piccoli, ed è corredata, giustamente, da una bella patente di guida!
2. ITALA Pechino - Parigi
Tutto nacque il 31 gennaio 1907 con un lapidario annuncio sul quotidiano francese Le Matin: «Quello che dobbiamo dimostrare oggi è che dal momento che l'uomo ha l'automobile, egli può fare qualunque cosa ed andare dovunque. C'è qualcuno che accetti di andare, nell'estate prossima, da Pechino a Parigi in automobile?»
Ebbene, cinque equipaggi, a bordo di altrettante vetture europee, accettarono la sfida lunga 16.000 km contando esclusivamente sulle forze delle automobili che dovevano superare insidie naturali e ostacoli di ogni genere. La ITALA PECHINO PARIGI arrivó a destinazione in soli 60 giorni, con ben 20 giorni di anticipo sui suoi avversari.
La "Pechino-Parigi" fu anche un evento di una magnitudine mediatica difficilmente immaginabile per l'epoca. Barzini (il giornalista a bordo) inviava dispacci al Corriere della Sera e al Daily Telegraph dalle più sperdute stazioni di posta telegrafica nel deserto, messaggi che correvano lungo i pali per migliaia di chilometri rimbalzando tra Pechino, Shanghai, Hong Kong, Singapore, Aden, Malta, Gibilterra, Londra e che impiegavano anche otto o dieci ore ad arrivare in redazione, ma in tempo per l'edizione del mattino sulla quale il lettori potevano gustare "in tempo reale" le avventure dell'Itala.
3. Monaco - Trossi
Vettura da corsa, di concezione rivoluzionaria, realizzata dal tecnico Augusto Monaco e da Carlo Felice Trossi, che la collaudò nelle prove del Gran Premio d’Italia, a Monza, nel 1935. La sua particolarità più interessante è il motore a due tempi a 16 cilindri disposti a doppia stella, con una camera di scoppio unica ogni due cilindri, montato frontalmente e raffreddato ad aria, come sugli aerei. Altra singolarità, per l’epoca, è la trazione anteriore che evitava l’adozione di un lungo albero di trasmissione.
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